In generale si crede che la ribellione sia forza e l’umiltà religiosa debolezza.
Ma l’opposto è vero. Soltanto chi s’umilia dinanzi a un altare, veracemente si ribella, perché vittoriosamente si ribella al suo massimo nemico, alla bestia interna, all’orgoglio; e lo uccide.
Uccidere l’orgoglio significa tagliare il nodo che ci lega alla bestia; significa esser trasportati, sull’ali immense della Croce, verso l’originaria innocenza, per vedere ogni cosa dall’alto e nell’alto, quasi con l’occhio stesso di Cristo.
Ecco l’aspirazione dell’un per dugentomila dei cristiani contemporanei.
Ed ecco la spiegazione dell’agonia del mondo.
(Domenico Giuliotti, L’ora di Barabba, Vallecchi, Firenze 1925, 4a ed., p. 283)
“quasi con l’occhio stesso di Cristo”: che bello avere occhi così! :-D
“Ed ecco la spiegazione dell’agonia del mondo”: mi fa pensare alla creazione che geme e soffre per le doglie del parto. E’ sì agonia ma un’agonia come quella del Giovedì Santo: precede il Venerdì Santo e la morte ma precede per forza di cose anche l’alba della Pasqua!
“Credere” vuol dire guardare la realtà con gli occhi del Risorto… (Giacomo Biffi). Speriamo di vederci sempre meglio. Il Signore è l’unico oculista che ti faccia scoprire diottrie che non avevi mai avuto prima… :-)
Smack! :-D